Galtelli’: borgo autentico, modello di sviluppo.
Galtelli’: borgo autentico, modello di sviluppo.

Galtelli’: borgo autentico, modello di sviluppo.

La determinazione degli amministratori che si sono avvicendati nel tempo, ma la stessa loro lungimiranza trasmessa all’intera cittadinanza. Capire di avere un patrimonio culturale, storico, religioso, architettonico, trovare il modo per gestirlo e fare in modo che possa garantire reddito per gran parte dell’anno. È quanto fa da anni l’Amministrazione Comunale di Galtellì, primo Comune diventato Borgo Autentico d’Italia tra i comuni della Sardegna. Il sindaco attuale, Giovanni Santo Porcu, porta avanti con impegno il lavoro iniziato dai suoi predecessori: Galtellì è un gioiello in ogni scorcio, è l’emblema della comunità ospitale, ha cura delle strutture e delle persone che anche per un giorno si trovassero a passare per le sue strade e sostare in una delle antiche case ristrutturate. Le tante iniziative fanno onore ad una popolazione intera e rendono omaggio ad una storia che da sola rappresenta un patrimonio prezioso. Il turismo sostenibile e responsabile qui è rappresentato nella sua forma più completa: un modello di sviluppo da replicare.

Rivolgo qualche domanda al Sindaco Porcu, sulle varie iniziative che stanno portando Galtellì sempre di più alla ribalta con grande successo.

Galtellì, primo borgo in Sardegna a far parte dell’associazione “Borghi Autentici d’Italia”: da allora, quanto è cambiato e si è evoluto il vostro borgo?

“Sicuramente il fatto di far parte dell’Associazione BAI è stato più che positivo. Importante il confronto con l’Associazione e la rete dei piccoli comuni facenti parte, in quanto il detto “l’unione fa la forza” è stato veramente rappresentato. Confrontarsi e studiare azioni insieme, ha permesso a noi amministratori di coltivare un modello di sviluppo, coinvolgendo sempre tutto il sistema paese, attivando tutta una serie di processi di valorizzazione della storia stessa di Galtellì: architettonico, storico e culturale, religioso che  hanno permesso al paese di crescere sotto vari punti e attivato una sua diffusione a livello regionale e non solo. Nel tempo si è costruita una rete regionale BAI Sardegna, che continua a promuovere azioni per i piccoli comuni”.

In quali ambiti avete riscontrato crescita, miglioramento?

“Sull’accoglienza, soprattutto. Oggi Galtellì conta circa 300 posti letto ufficiali, che spaziano dall’albergo diffuso ai B&B, casa vacanze, agriturismi etc. Un sistema di accoglienza importante e anche di qualità, supportato da una ristorazione d’eccellenza. Siamo sicuramente una meta turistico-culturale ambita, siamo il Paese del romanzo Canne al Vento e del Cristo Miracoloso, tutori di un importante valore ambientale -la montagna- che ci permette di destagionalizzare intercettando gli amanti del trekking e dell’arrampicata. In questi anni importante la crescita dei visitatori: beneficiari di importanti risorse, per la montagna saranno attivate nuove opere per nuovi servizi, migliorando la sua fruizione. Siamo situati a sette km dal mare che in questi anni, grazie all’allungamento della stagione, sta portando dentro la Comunità una fresca ed importante economia”.

Avete potuto accedere a risorse economiche per effettuare lavori nel borgo?

“Galtellì vanta sicuramente un borgo tra i meglio recuperati e conservati in Sardegna. Grazie alla L.R.29 che ha supportato l’Amministrazione Comunale in opere pubbliche, ed oltre 70 privati nel recuperare vecchi immobili; grazie ad alcuni POR e da fondi di bilancio regionale e comunale, con le varie amministrazioni che si sono susseguite, abbiamo avuto la possibilità di fare diversi recuperi: ripristinato il vecchio e caratteristico selciato, acquisito e costruito immobili, al fine di costruire basi per nuovi servizi, proprio dentro il borgo. Alcuni come infopoint e botteghe artigiane sono attivi, altri lo saranno a breve. Sulla montagna, grazie ad un accordo con Forestas ed il CAI nazionale e regionale, siamo dentro i programmi della sentieristica regionale e l’unico borgo sardo dentro la rete Sentiero Italia. Azioni di valorizzazione ambientale che ogni anno muovono migliaia di camminatori”.

La “Galte” raccontata in Canne al vento da Grazia Deledda, attualmente attraverso quali iniziative presenta la storia ed il patrimonio letterario della scrittrice Premio Nobel?

“Galtellì, paese di Canne al Vento, continua ad essere artefice di diverse iniziative culturali nel nome e per conto  di Grazia Deledda. Il Premio letterario “Canne al vento” di Galtellì è l’unico premio letterario della Sardegna a diffusione internazionale. Avviato nel 2015 per volontà del Comune di Galtellì, il concorso prevede la partecipazione a livello mondiale di racconti ispirati al celebre romanzo “Canne al vento”. Importanti i risultati raggiunti, visto il buon numero di manoscritti che ogni edizione ha prodotto, arrivati da tutte le parti nel mondo. In fase di progettazione un grande murales, che all’ingresso del paese andrà a promuovere i beni identitari della comunità, partendo proprio da Grazia Deledda”.

Galtellì è stata sede della diocesi tra il XII ed il XV secolo, come mantiene una tradizione religiosa tanto importante ?

“Dal 2012 ospitiamo un importante convegno regionale sul turismo religioso. Da allora si sono  perseguiti diversi obiettivi insieme all’Assessorato al Turismo della regione Sardegna. Oggi anche grazie alla CES (Conferenza Episcopale Sarda, ndr), per creare in Sardegna un progetto definitivo, che promuovesse l’immenso patrimonio storico-religioso presente nei comuni sardi, tra questi Galtellì.

Siamo comune capofila della rete di Destinazione di Pellegrinaggio, da alcuni mesi costituita Fondazione con otto comuni protagonisti nel creare un’offerta turistica di promozione/accoglienza: valorizzare il proprio territorio, partendo da un’esperienza intima e autentica, con una forte spiritualità. Importanti le risorse assegnate dall’Assessorato al Turismo regionale, stiamo riscontrando numeri importanti in termini di visitatori, con gruppi organizzati e scolaresche”.

Il vostro patrimonio architettonico è anche questo di tutto rispetto, così come quello ambientale: castelli, chiese, archeologia. Ce ne vuole parlare?

“La conservazione del Borgo e della sua tipologia abitativa (case basse a due falde con il sistema a corte) è stato il primo passo che ha segnato la ripartenza di Galtellì. Una tipologia abitativa inserita pienamente e tutelata dal PUC, ha permesso di ampliare quel gran senso di appartenenza ad un umile e allo stesso tempo glorioso passato: eravamo un popolo di massai che dal duro lavoro della terra ha sempre tratto sostentamento, ma ci accompagna anche un glorioso passato. Il castello di Pontes è la prova vivente, del ruolo strategico di Galtellì. Tutte le chiese sono state recuperate e sono degnamente curate, nonché fruibili anche grazie ad esperte guide turistiche, la basilica di San Pietro insieme alla parrocchia sono quelle più visitate”.

Avete una cittadina (Noemi Gambaiani, ndr) che sta studiando negli USA per un anno con Intercultura. Come valuta queste iniziative?

“Bellissime e di grande spessore formativo e culturale, soprattutto in un periodo importante nella crescita dei giovani. Ho sempre appoggiato e spronato questo genere di iniziative, gli scambi culturali aprono la mente a nuove emozioni e si diventa veramente cittadini del mondo. Nel caso di Noemi era nell’aria da tempo, poi si è concretizzata grazie ai genitori che hanno supportato in tutto la volontà dell’unica figlia. Apprezziamo molto Intercultura ed il suo progetto educativo oltre all’attività svolta dalle volontarie che in maniera puntuale ha seguito e segue sempre Noemi ed i genitori nell’esperienza. So che a breve un’altra ragazza da Galtellì partirà, spero vivamente che altri giovani seguano questi esempi”.

Sono previste altre iniziative, per rendere il borgo di Galtellì ancora più fruibile e destagionalizzare ulteriormente le presenze?

“Sono diverse le progettualità in campo. Attualmente anche con i fondi PNRR, si potranno avere ulteriori finanze sulla digitalizzazione, che agevoli e  supporti maggiormente la conoscenza della Comunità e anche i soggetti con handicap; i progetti sulla montagna vanno nella direzione di supportarci nei processi di destagionalizzazione, importanti i numeri che si muovono soprattutto dall’est Europa, proprio alla ricerca di queste esperienze.  Sono diverse le iniziative culturali ma non solo, che ogni anno promuoviamo per dare respiro alle varie attività artigianali e commerciali”.

Avete dimostrato, come Comunità Ospitale e Borgo Autentico, di credere nel turismo sostenibile. Come vede il futuro di Galtellì e della Sardegna in questo settore? Cosa andrebbe fatto?

“Ritengo che il turismo di nicchia, sostenibile/lento, attento e assetato di conoscenza, sia il futuro di tante Comunità che fondano la loro crescita in un modello di paese, costruito valorizzando le proprie radici e la propria storia. Galtellì da tempo va in questa direzione ed i risultati stanno arrivando. Milioni di persone in tutto il mondo si muovono ogni anno con questo intento, bisogna organizzarsi meglio per intercettarli e per quando ci riguarda, seppur piccoli, stiamo facendo tanto per essere presenti: siamo dentro circuiti nazionali BAI, Bandiera Arancione e Touring Club, Parchi Letterari d’Italia, Associazione Nazionale dei Crocifissi d’Italia, capofila della rete regionale sui Luoghi di Destinazione Religiosa, la rete del Romanico, Sentiero Italia, la R.E.S (rete escursionistica sarda). C’è un grande potenziale, storico-culturale a grande vocazione turistica che  per certi versi resta ancora inespresso, in quanto non facilmente accessibile. Il problema trasporti e le infrastrutture non aiutano la Sardegna,  ma in questi anni  si stà lavorando per cambiare la situazione”.

Avete un infopoint molto efficiente, è attivo tutto l’anno?

“L’infopoint è stagionale, purtroppo con i nostri magri bilanci, non riusciamo a sostenere tutti i costi. Abbiamo però appaltato il servizio infopoint che è seguito in maniera efficiente e fa da volano nel promuovere la Comunità di Galtellì.

Sicuramente sarà inserito un link nel sito istituzionale che collega all’Infopoint, un sito dedicato nel momento in cui si trovano le condizioni per la sua gestione, che non possiamo gravare sul personale comunale, già oberato di lavoro”.

La consapevolezza del valore di un territorio, la volontà di prendersene cura, la lungimiranza che incontra le risorse economiche per portare avanti i vari appuntamenti e farli conoscere al mondo intero. Di turismo sostenibile si può vivere, Galtellì rappresenta uno dei modelli di sviluppo che la Sardegna esporta con successo.

Chiesa e campanile di San Pietro (foto di Marzia Gallus)

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