Un territorio come quello di Galtellì (NU), ricco di storia, eventi di grande rilievo, preziose perle ambientali, archeologiche, religiose, artistiche. Un popolo intraprendente che è capace da sempre di valorizzare i suoi beni. Un enorme potenziale che, anche grazie alla dedizione ed al lavoro della giunta Porcu, si può indubbiamente affermare -senza alcun timore di essere smentiti – è stato valorizzato ulteriormente: sono risultati presenti sul territorio e sulla sua economia. Rivolgo con piacere qualche domanda al sindaco uscente, Giovanni Santo Porcu, che lascerà l’incarico dopo tre mandati.
Dopo 15 intensi anni lascerai il palazzo comunale. Un bilancio?
“Sicuramente molto molto positivo. Un’esperienza umanamente straordinaria e arricchente da tantissimi punti di vista. Condivisa con tantissime persone e compagni di viaggio con i quali abbiamo messo in campo sempre il massimo impegno a beneficio della Comunità, traguardando risultati importanti. Un’esperienza che comunque consiglio di fare a tutti, l’amministratore comunale se fatto bene è veramente un ruolo appagante, ulteriormente formativo, di grande senso civico”.
Sei sempre stato molto presente sul territorio, uno di quei sindaci che sentono la responsabilità e la missione affidata dai concittadini. Quali ritieni siano state le azioni più importanti attivate durante il tuo mandato?
“Svolgere il lavoro del Sindaco resta sempre molto difficile, assorbe tantissimo tempo, in quanto tantissime sono le mansioni che gravano sulle sue spalle. Costantemente punto di riferimento della Comunità, responsabile non solo dell’amministrazione tecnica e finanziaria del Comune, ma anche di aspetti di respiro ben più ampio legati alla salute e alla sicurezza pubblica. Un ruolo di grande responsabilità che richiede sicuramente tanta competenza. Spero di essere ricordato come un buon Sindaco.
Durante i miei mandati, sempre in continuità con le precedenti amministrazioni, sono diverse le azioni attivate, tra le tante:
– dal 2015 abbiamo portato la raccolta differenziata dal 50% al quasi 90% attestandoci tra i comuni più virtuosi della Sardegna (insieme ad Irgoli, Loculi, Onifai). Da quest’anno con il nuovo appalto le tariffe saranno ridotte di un buon 30%;
– Rivitalizzato il mondo associazionistico-sportivo, grazie alla conclusione di importanti lavori strutturali sull’impiantistica sportiva: calcio, pallavolo, atletica, canoa, calcetto, taekwondo, tra qualche settimana il campo di padel, area fitness, permettono a tantissimi giovani della comunità di fare sport. Coltivare il benessere fisico quanto quello mentale, grazie a nuovi impianti e attrezzature;
– Rafforzato ulteriormente il valore del sistema paese, partendo sempre dalla sua valenza storico/culturale/religiosa/turistica della Comunità. Grazie a tantissime azioni di rete, di circuiti, partenariati, progetti come il Premio Internazionale “Canne al Vento” di Grazia Deledda, la costituzione della Fondazione Luoghi di Destinazione Religiosa, Fondazione del Romanico, il Circuito del Sentiero Italia. Hanno consentito di migliorare l’attrattività e la conoscenza della Comunità tutta: oggi Galtellì dispone di oltre 400 posti letto, una ristorazione di qualità, un ufficio turistico sostenuto da una serie di progettualità che ci permettono di supportare un importante turismo di nicchia;
– Le opere pubbliche realizzate sono state tantissime, elencarle sarebbe difficile. Sia nell’urbano (scuole, strade, edifici comunali, parrocchia) che nell’agro (quasi il 90% delle strade rurali sono state asfaltate, opere idrauliche e di mitigazione del rischio idrogeologico), hanno permesso ai concittadini di godere di una maggiore sicurezza, vivibilità e fruibilità del territorio;
– L’approvazione del P.U.C. e del P.A.I. Sono stati altri grandi traguardi. L’aggiornamento di questi importanti strumenti urbanistici di pianificazione permetterà lo sblocco delle nuove aree edificabili, così come lo studio di maggior dettaglio di alcune aree pericolose, la salvaguardia della pubblica incolumità dal rischio idrogeologico”.
La sanità, i trasporti, la pandemia, cosa ha segnato di più anche il vostro territorio durante il tuo impegno istituzionale?
“Sicuramente la pandemia -ricorda sicuro il Sindaco Porcu – legata al fatto del deficit espresso dalla sanità. E’ stato un periodo veramente intenso, segnato da un esorbitante lavoro. Il panico, la paura della gente nella prima ondata covid-19 è stato per noi Sindaci veramente di grande stress e fonte di massima preoccupazione. Le famiglie non trovando risposte dagli organi deputati, si riversavano giustamente sul Sindaco per trovarle: avere i giusti indirizzi e conforto su come gestirsi, di giorno e di notte…Un’esperienza che mi ha segnato molto, in quanto ho condiviso con tantissimi concittadini le loro preoccupazioni, le paure, le lunghe attese di responso, le chiusure. Posso dire di essere entrato virtualmente in tutte le case del paese. Ad ognuna ho cercato di dare una risposta per aiutare a superare il pericolo. Mi sono speso tantissimo in questa situazione, cosi come tutti i Sindaci, ma poi l’affetto dimostratomi sempre dalla Comunità, mi ha ripagato alla grande”.
Galtellì ha storia e tradizioni che richiedono dedizione costante. Una responsabilità non da poco. Come l’hai trovata quando ti sei insediato e come la lasci a chi sarà eletto/a dopo di te?
“Dico sempre che Galtellì ha avuto la fortuna di scegliere di essere guidata da ottimi Sindaci che nel tempo hanno lavorato per valorizzare al massimo l’enorme potenziale storico/culturale/architettonico/ambientale/associazionistico della Comunità. Come detto prima, le varie amministrazioni che si sono succedute, hanno sempre lavorato in continuità, risultando quindi un valore aggiunto per il proseguimento dei vari processi di valorizzazione. Quindi è stato sempre un attenzionare, grazie alla capacità di ascolto le varie esigenze della Comunità. In una società sempre più trasformata dai mezzi di comunicazione nelle forme di interazione sociale e contraddistinta da individualismo e isolamento in orizzonti egoistici, nei nostri piccoli paesi un ruolo sempre più importante è svolto dall’associazionismo e dal volontariato.
Galtellì è uno di quei comuni che vanta appunto un importante movimento associazionistico, in continuo fermento, ed ognuno per il proprio settore di appartenenza, s’impegna quotidianamente per perseguire la storia e le tradizioni, validissimi elementi e obiettivi a supporto della crescita della Comunità. Abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare a questo grande mondo, che è la linfa vitale del paese. Su questa strada sarà opportuno proseguire”.
Recentemente hai incontrato, presso il distretto sanitario di Siniscola, l’Assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria. Lacune e disservizi restano drammatici per un territorio di circa 50 mila abitanti. Cosa vi ha prospettato?
“La sanità territoriale resta la grande emergenza attuale. Se non si daranno nel breve immediate risposte sarà impossibile arginare la deriva, rendendo ancora più difficile una futura ripresa. Sono state ribadite in maniera puntuale tutte le lacune ed i disservizi che per troppi anni il territorio, espressione di circa 50 mila abitanti, sta subendo.
In un periodo in cui anche i bandi per i professionisti medici vanno deserti, trovare soluzioni non è facile. Abbiamo affermato e chiesto con urgenza che alcuni servizi riguardanti l’infanzia a tutto tondo, gli screening tumorali, le malattie degenerative, l’implementazione delle ore in ambito specialistico in quanto non sufficienti al carico dei pazienti espressi, il ripristino di alcune figure che nel tempo si sono perse, sono tutte esigenze improrogabili. Il soddisfacimento di queste richieste, porta a ridurre drasticamente i numeri al pronto soccorso, altra piaga della sanità. Confidiamo veramente nell’Assessore Doria in quanto ha mostrato di conoscere bene i vari aspetti organizzativi dell’Assessorato e possa nel breve periodo riscontrare le richieste fatte”.
Hai avuto l’onore, in rappresentanza della Sardegna, di presenziare alla Farnesina per la presentazione ufficiale del progetto sul Turismo delle Radici al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, alla presenza di ben 4 ministri. Ci puoi raccontare com’è andata?
“Una bella esperienza, che diventa una nuova opportunità per le nostre Comunità.
Il “Turismo delle Radici” è un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero. Una Strategia Integrata per la ripresa del settore del Turismo nell’Italia post Covid-19. Al momento sono tantissimi i comuni e le associazioni territoriali che hanno aderito e stanno aderendo come partner e diversi sono i professionisti che si stanno attivando per costituire i gruppi informali che parteciperanno al bando delle idee. Galtellì è uno di quei comuni ed è pronto per affrontare questa nuova sfida”.
Di cosa ti occuperai, una volta tornato nei panni di cittadino comune e cosa auspichi per Galtellì?
“Sinceramente non so cosa il futuro potrà riservarmi, sono un figlio dell’Aeronautica Militare e sicuramente tornerò ad indossare la divisa dell’aviatore. Resterà sempre aperta la porta per un impegno concreto finalizzato alla crescita di questo territorio, se mi sarà data l’opportunità.
Alla mia Comunità auspico sempre un florido futuro, nuovi traguardi di crescita e prosperità collettiva, lavorando insieme alle Comunità di questo territorio che è bellissimo e offre tantissimo.
Al mio successore auguro tanta serenità e salute per poter svolgere al meglio questo ruolo: essere il Sindaco di Galtellì è veramente un onore, ma richiede tanto spirito di abnegazione e sacrifici. Sarà sicuramente all’altezza del compito che i cittadini decideranno di assegnare”.