Trenitalia Nuorese: la necessità di una decisione storica.
Trenitalia Nuorese: la necessità di una decisione storica.

Trenitalia Nuorese: la necessità di una decisione storica.

Nuoro, capoluogo di provincia dal 1927, ha un primo treno ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti, ndr), che parte alle 8:11 destinazione Macomer (50 km). Chi lavora, chi studia, chi deve fare una visita medica, o deve raggiungere un aeroporto o un porto, o un altro capoluogo sardo, ricorre prevalentemente ad altro mezzo di trasporto in quanto con la ferrovia diventerebbe un’odissea.

Nuoro, unico capoluogo di provincia in Italia a non avere la ferrovia a scartamento ordinario, quindi non collegata alla rete nazionale.

Seguo dal 2017 la protesta, largamente sostenuta dai cittadini, di Claudio Solinas, avvocato nuorese, attivista per il trasporto sostenibile e integrato per la Sardegna: autobus+treni, una medaglia che brilla ed il cui bagliore si vede da lontano, che potrebbero appendersi al collo in tanti ma ancora nessuno lo ha fatto.

“Ho iniziato questa battaglia sociale nel 2017 – mi racconta l’avvocato Solinas- perchè prendevo il treno di Trenitalia da Abbastanta (da Nuoro circa 54 km, 33 miglia): offrono un ottimo servizio per il collegamento con Cagliari, Oristano, Elmas, manche il nord dell’isola. Incuriosito, viaggiando per lavoro, stanco di prendere l’auto sono andato a vedere gli orari dei treni. Fatta l’esperienza nel marzo 2017 da Abbasanta a Cagliari, ho potuto constatare che i treni erano moderni, c’era il wi-fi, si poteva caricare il cellulare, puliti, 1h e 25′ di viaggio. In auto fino ad Abbasanta e poi il treno per Cagliari, auto nel parcheggio gratuito e custodito accanto alla stazione di Abbasanta realizzato per gli utenti del trasporto ferroviario appositamente.

Ho iniziato a riflettere: perchè noi non dobbiamo avere lo stesso servizio, sulla Nuoro-Macomer? Nel 2016, c’era stato un grande investimento (400 milioni di euro) tutti dedicati alla cura del ferro, tutti però destinati alla dorsale sarda (linea nazionale che collega Cagliari, Golfo Aranci, Olbia, poi -attraverso lo snodo di Chilivani- con Sassari e Porto Torres. 430 km in totale. Nuoro tagliata fuori. Sono partito lanciando la petizione popolare online e cartacea “Treno veloce per Nuoro e provincia”. Ne avevo parlato con alcuni politici, senza risultato. Dopo 45 giorni l’ho chiusa, non riuscivo più a lavorare per spingere la petizione: presentavo il mancato raccordo con gli orari, il fatto che fosse indispensabile la connessione tra Nuoro ed il resto della Sardegna, che poteva essere una grande occasione di crescita e sviluppo del territorio, crescita anche occupazionale. Ho raccolto oltre 10000 firme, ho continuato a lanciare questo messaggio anche successivamente alla chiusura della petizione.

Arrivò a Nuoro l’allora presidente della Regione, Pigliaru, andai ad accoglierlo per parlargli della necessità di trasformare la ferrovia da scartamento ridotto ad ordinario. Ricordo che dopo la petizione, ci sono state due mozioni in Consiglio Regionale: una per la trasformazione della Nuoro-Macomer, una sulla Nuoro-Olbia. Entrambe approvate all’unanimità. In autunno il presidente Pigliaru arrivò a Nuoro con l’amministratore unico Chicco Porcu -prosegue Claudio Solinas- per inaugurare il trenino della Stadler: molto lento, ma grande cerimonia. Ho parlato con Chicco Porcu, il quale mi ha ribadito tutto il suo disaccordo sulla trasformazione della tratta Nuoro-Macomer, che i tempi di percorrenza si sarebbero ridotti a 50′ invece che 1h e 16′ attuali. Ho potuto parlare una decina di minuti anche col presidente Pigliaru, avevo organizzato una bella accoglienza portando 4 classi di ragazzi dalle scuole elementari per festeggiare il suo arrivo e il nuovo trenino. Mi lamentai del fatto che dei famosi 400 milioni Nuoro non riceveva niente. Inizialmente era infastidito dalle mie parole, gli ho detto: “Presidente, li vede questi bambini? Li ho chiamati io, Lei in questo momento mi sta rispondendo male, ma la grande accoglienza gliel’ho preparata io!

Allora ha cambiato tono.

Noi utenti di Nuoro e dintorni siamo danneggiati dalla rottura di carico: la linea ferroviaria a scartamento ridotto s’interrompe a Macomer (da Nuoro ci sono i binari stretti), dobbiamo scendere dal treno, attraversare una piazza, entrare in un’altra stazione e prendere il treno di Trenitalia: si perde un sacco di tempo; gli orari del treno nazionale non sono mai coordinati con quelli della Nuoro-Macomer; il treno è molto lento per via della conformazione del territorio.

Ricordo le parole di un capo treno, mi disse che sulle Ferrovie Complementari della Sardegna, poi cedute ad ARST nel 2008, è sufficiente una lumaca sulle rotaie per far uscire il treno dai binari. La linea presenta rischi dovuti a delle curve strettissime, alle pendenze, sia all’ingresso di Nuoro che nella salita di Macomer (oltre 10 km in totale). In più si affida la sicurezza al fattore umano”.

“È il punto cruciale di tutto, mi pare che ci siano resistenze in atto”, ha scritto più volte.

ARST non vuole cedere la linea, è chiaro. Un intero Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità per la cessione -prosegue l’avvocato Solinas- e la Giunta invece non sta procedendo. Non lo sta facendo, secondo me, perchè ha delle resistenze all’interno di ARST. Rimane pur sempre una società controllata dalla Regione al 100%, da qui le resistenze. Perderebbe il collegamento, il contributo annuale per la gestione della linea, la battaglia è soprattutto con ARST che in realtà dovrebbe farsi da parte in quanto a mio parere non ci perde alla fine.

Potrebbe dedicarsi meglio al comparto autobus, data la storica esperienza; potrebbe collegare le stazioni ferroviarie ai paesi, facendo così dei link appositi e portando la gente a prendere il treno a Nuoro. Come fanno a San Gavino, dove ARST ha organizzato un servizio apposito per consentire a chi vuole di prendere il treno dalla stazione di San Gavino. La stessa cosa si potrebbe fare a Nuoro. È fondamentale dire che, riorganizzando il servizio, ARST avrebbe solo benefici.

Altro argomento che utilizzano è quello del personale: nessuna perdita di posti di lavoro in quanto tutte le persone attualmente operative possono essere assorbite da Rete Ferroviaria Italiana o restare in ARST con altre mansioni. Bisogna fissare il tavolo per le trattative, fare l’accordo. È mancato questo: la convocazione del tavolo è sempre saltata”.

Matera, in Basilicata, ha ottenuto un finanziamento di 311 milioni di euro per i lavori sulla rete ferroviaria a beneficio di 500 mila abitanti. In Sardegna siamo 1.600.000, dal PNRR ferrovia per essere collegata alla rete nazionale cosa si sta facendo?

Si è sfiorata la tragedia sulla linea ferroviaria Nuoro-Macomer, recentemente, all’altezza di Silanus.

Una signora nel tardo pomeriggio dell’8 Febbraio scorso, non si è accorta che il treno stava arrivando, non essendoci la barriera fisica a protezione è andata a sbattere contro il treno. Fortuna sua il treno non era veloce, altrimenti sarebbe stata una tragedia. A Silanus ci sono due passaggi a livello: uno è “Sa roda”, l’altro in via Milano dove è successo l’incidente recente. Su quel breve tratto, La Nuova Sardegna riporta la notizia di 10 incidenti, sempre per via del passaggio a livello, con foto raccapriccianti. ARST ha ricevuto nel 2008, dopo il disastro ferroviario di Birori nel quale morirono 3 persone e 8 restarono ferite, 69 milioni di euro dalla Regione Sardegna per mettere in sicurezza la linea e migliorare le prestazioni. Niente è stato fatto“.

La linea non è sicura , ma ARST, interamente controllata dalla Regione, non intende ancora cederla: perchè a suo parere?

Nella manifestazione dello scorso anno ho urlato tanto, non ho fatto parlare i politici candidati. Solo i giovani e gli operatori economici hanno avuto la possibilità d’intervenire, a me interessava non far chiudere la campagna elettorale a chi non lo meritava a due giorni dal voto. Secondo me deve emergere che mancano solo circa 50 km per essere collegati alla dorsale sarda, dove passa Trenitalia. Non mi sembra una grandissima distanza da colmare, c’è già la linea attualmente, si può trasformare quella.

Quello che andrebbe fatto subito è la cessione della linea, a RFI (rete ferroviaria italiana, Ferrovie dello Stato): inserita nel programma nazionale diventerebbe automaticamente oggetto d’investimento. Poi c’è la messa in sicurezza: i guardia barriere a livello nazionale sono stati eliminati, non esiste questa figura nelle ferrovie a scartamento ordinario. C’è solo nella linea Nuoro-Macomer. Non stiamo chiedendo solo il collegamento da Nuoro, isolata da sempre: stiamo facendo qualcosa di molto più importante chiedendo di collegare la linea nazionale (Cagliari-Oristano, Carbonia-Iglesias, Sassari-Porto Torres-Olbia) con Nuoro. Non è l’universo mondo nuorese che trae profitto da questo collegamento, ma tutta la Sardegna tutto l’anno (turismo compreso)”.

Cosa rispondono Trenitalia e la Regione?

“In questa “partita” della cessione, è stata presentata una scheda per il PNRR, arrivata a Roma al Ministero dei Trasporti, inclusa nel Documento Strategico Nazionale. Concluso anche lo studio di fattibilità: al termine di questo si dice che “si può prendere in considerazione la Nuoro-Olbia ma a patto che venga trasformata la Nuoro-Macomer.

C’è un’apertura di RFI, una buona disponibilità. Manca la cessione di ARST, che non ha mai trasformato le ferrovie da scartamento ridotto ad ordinario: non ne ha le competenze, si occupa di autobus e metropolitane di superficie”.

Ha consigliato, a chi volesse raggiungere l’aeroporto di Elmas e Cagliari, di prendere il treno da Abbasanta.

“Una provocazione, ma efficace. La protesta dei sindaci che si lamentano dei disservizi degli autobus, è altro sintomo del disservizio conseguenza di una gestione che non compete ad ARST in quanto non è il suo settore”.

Il Consiglio Regionale della Sardegna ha deliberato a favore della cessione della linea ad RFI, tre mesi fa: che notizie ci sono?

“Il 26/10/2022 hanno deliberato con la mozione 615, ancora non c’è stata la convocazione del tavolo di discussione”.

I sindaci di tutta l’isola, ma anche quelli della costa tirrenica, due anni fa inviavano formale appello, sulla cessione della linea Nuoro-Macomer. Ancora tutto tace.

A sei anni da quella piazza affollata il 23 settembre 2017, il 26 ottobre 2022 una quarta mozione approvata all’unanimità dai consiglieri regionali sardi: ancora si aspetta LA DECISIONE che tutti concordano sia quella più giusta. Per i sardi, per gli ospiti, per tutto il territorio. La questione riguarda tutti e tutto il territorio, riguarda cittadini ed economia. Riguarda anche la transizione ecologica (pensiamoci, ma concretamente!) e la possibilità di spostarsi in sicurezza e massima libertà. Diritto dovuto a tutti, residenti stabili o temporanei (secondo i princìpi del turismo/trasporto sostenibile). Se per una volta, la prima di tante si auspica, la politica e quanto collegato capisse che lo spirito di servizio deve essere il motore del suo agire: una decisione di portata storica per la Sardegna, nomi scritti nella storia per chi prenderà la decisione di cedere la tratta Nuoro-Macomer a chi di competenza perchè siano eseguiti i lavori e la stazione di via Lamarmora non sia solo uno spazio inutile ma crocevia di passeggeri felici. Lo merita tutta l’isola. Non sarebbe un favore alla città di Nuoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *